Gli alunni dell’IIS “LS-IPSC-IPSIA-ITI” di Cariati, diretto dalla DS Sara Giulia Aiello, in visita a Palermo dal 3 al 6 maggio scorsi, in occasione del “Progetto Legalità”, ideato e curato dalle docenti Caterina Urso e Daniela Mancini. Tale iniziativa ha inteso educare alla convivenza civile, partendo dalla memoria delle vittime della mafia.

Gli studenti, accompagnati dalla Dirigente Aiello e dai docenti Antonio Caruso, Daniela Mancini, Viviana Amato, Lucrezia Bloisi, Gianfranco Manna, Marta Santoro, Caterina Urso, hanno visitato i toccanti luoghi dove hanno vissuto, lavorato e combattuto la mafia il giornalista Peppino Impastato e i magistrati Paolo Borsellino e Giovanni Falcone con le rispettive scorte.

Le loro vite, intrecciate sin da bambini nel contesto palermitano, sono state rivissute dagli alunni visitando le abitazioni di questi eroi, ad esempio le case natìe di Paolo Borsellino e di Peppino Impastato. Nonostante sia stato assassinato, Impastato, ha vinto la sua lotta per la legalità e con lui ha vinto lo Stato. Come si ricorderà, a Cinisi, cento passi separano la casa di Peppino Impastato da quella del mafioso Tano Badalamenti, mandante del suo omicidio. Dal balcone della casa del boss, sequestrata dallo Stato, oggi sventola il tricolore italiano, simbolo della forte presenza dello Stato sul territorio. Gli studenti, accompagnati da un funzionario della Procura della Repubblica presso il Palazzo di Giustizia di Palermo, hanno, inoltre, visitato i significativi luoghi in cui questi protagonisti della nostra storia, hanno svolto il loro lavoro come una missione di vita. Ad esempio il bunkerino Falcone-Borsellino, curato dalla Giunta Distrettuale e dell’Associazione Nazionale Magistrati di Palermo. La visita al bunkerino, realizzato mediante lo straordinario contributo di Giovanni Paparcuri (inventore dell’informatizzazione all’epoca del maxiprocesso, sfuggito, tra l’altro, ad un terribile attentato), ha consentito, agli studenti dell’IIS Cariati, di constatare il lavoro e l’impegno profusi da Falcone e Borsellino e di rivivere quella stagione drammatica. Altra tappa significativa del percorso sulla legalità è stata il luogo in cui avvenne la strage di Capaci, il 23 maggio 1992. Sull’autostrada A29, infatti, i ragazzi hanno potuto osservare le due alte stele di pietra poste ai lati del luogo in cui è avvenuta l’esplosione che uccise Giovanni Falcone, insieme con la moglie Francesca Morvillo e i membri della sua scorta. Il monumento, in ricordo della strage, rappresenta un inno all’impegno di ogni cittadino per il rispetto della legalità. Da questa significativa esperienza gli studenti hanno maturato la consapevolezza che la criminalità organizzata si può e si deve combattere con le regole del rispetto della legalità, della solidarietà e del coraggio. Un percorso, questo, che la Dirigente Aiello auspica debba proseguire quotidianamente nelle aule scolastiche e su tutto il territorio, convinta che la legalità si costruisca solo lottando insieme.

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