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In data 8 maggio, presso l’ITE di Mirto si è svolta la 3ª Rassegna di sensibilizzazione e formazione alla lettura, legata al progetto “Un libro…mio amico”, promosso dal Dott. Antonio Iapichino, direttore dello Studio di Sociologia e Comunicazione di Mirto Crosia. L’azione formativa è stata concordata e programmata con la Dirigente dell’Istituto Dott.ssa Ornella Campana.

 

L’evento  è stato preceduto da un lavoro preparatorio svolto dagli alunni delle classi prime e seconde che, coordinati dalla Prof.ssa Barbara Lavia, referente del progetto, hanno dato vita ad un laboratorio di scrittura, molto creativo ed originale che li ha condotti poi, alla stesura di un “mini romanzo“, costituito da sei “mini capitoli”, ognuno elaborato da ogni classe. L’obiettivo del laboratorio era quello di far scegliere alla prima classe coinvolta una tematica, impostare una storia, stendere il primo capitolo e passarlo alla classe successiva per continuarlo. Questa metodologia è risultata vincente, poiché gli alunni non solo hanno dovuto leggere quanto scritto dagli altri, in precedenza, ma continuare a scrivere il prosieguo della storia. Il Dott. Iapichino, dopo il saluto che gli viene rivolto dalla Prof.ssa Serafina Benevento, la quale si congratula per l’innovazione metodologica operata quest’anno, nel portare avanti il progetto, dà inizio ai lavori proiettando delle slide nelle quali mette in evidenza il numero sempre minore di ragazzi che si dedicano alla lettura. Fa inoltre notare che molto differenti sono i dati statistici per aree geografiche, sottolineando come la percentuale di ragazzi che leggono al nord sia maggiore di quelli che, invece, leggono al sud. Differenti sono anche i dati statistici relativi ai piccoli comuni e alle grandi aree metropolitane ove si legge di più.

Premesso ciò, il relatore continua le sollecitazioni degli alunni verso l’amore per la lettura, parlando dei benefici apportati dalla stessa e cercando di  sensibilizzarli su quanto possa essere importante iniziare sin da piccoli-“tutto sta ad iniziare”- suggerisce- “perché poi un libro tira l’altro”. Riporta un esempio significativo, riferendo l’esperienza   dello scrittore Luigi Dal Cin che, da alunno svogliato e privo di idee qual’ era, riesce successivamente, accostandosi al primo libro, non solo a leggerne tanti, ma anche a scriverne molti ed attualmente vende più di 6.000 copie l’anno. Terminato il momento della riflessione e della sollecitazione dei ragazzi ad affezionarsi alla lettura, dà voce e spazio agli stessi che, uno per classe, leggono i capitoli  del “mini romanzo” a cui viene dato il titolo”Storie di donne”.

I ragazzi ricevono i complimenti per il lavoro svolto – che- a detta dello stesso relatore, verrà inserito in una raccolta specifica, che predisporra’, dopo aver raccolto le  storie, prodotte anche dalle altre scuole, ove  sta portando avanti  tale progetto.

Vengono, ancora una volta invitati gli alunni ad esporre le idee elaborate relativamente ad una traccia proposta dallo stesso Dott. Iapichino: “Perché è importante accostarsi alla lettura e come convincere gli altri a farlo”.

Tra le tante riflessioni lette, tutte interessanti e significative, voglio riportare quelle espresse dalle alunne Greco Maria Grazia, Mazziotti Filomena e Francesca De Vincenti.

“È fantastico, secondo me, quando leggendo un libro riesci ad immedesimarti nei personaggi, amando e soffrendo con loro, vivendo le loro avventure.  La lettura è fondamentale perché in un mondo pieno di odio e cattiveria, possiamo trovare in essa l’unico modo per fuggire da questa triste realtà. La percentuale sempre minore dei giovani che leggono, nel 90% dei casi, può ricondursi al fatto che molti di loro usino la tecnologia nel loro tempo libero. E per quel che mi riguarda non escludo che una spiegazione a ciò è da ritrovarsi anche nel fatto che, come afferma la famosa scrittrice Joanne Rowling, “se non ti piace leggere non hai ancora trovato il libro giusto”.                                                                             

Vorrei riferire un po’ del personale rapporto che ho io con i libri. Inizio col dire che, pur avendo mille problemi, sono una ragazza molto positiva, mi piace vivere giorno per giorno, e colgo ogni opportunità di divertimento che mi si presenta. Ma, nonostante questo mio approccio molto positivo alla vita, anche io ho le mie giornate no, quei pochi momenti in cui mi concedo di crollare, quei pochi momenti in cui smetto di credere in me stessa e, come fanno gran parte dei miei coetanei in questi momenti,mi chiudo nella mia stanza e leggo. I libri mi danno la forza di andare avanti.  Io ho molti amici, ma può succedere che nel momento del bisogno loro, per un motivo o per un altro, non ci siano. Non si può dire la stessa cosa del libri che, al contrario delle persone, sono sempre lì, pronti a sostenermi quando  ne ho bisogno. Quindi, ragazzi, che dire?! LEGGETE!!! Greco Maria Grazia Classe I B.

Nei libri sono nascosti pensieri che noi ragazzi, oggi, purtroppo non abbiamo il coraggio di esprimere, perché in una società dove i giovani sono costretti ad esternare una facciata, che in realtà non gli appartiene, farsi conoscere davvero diventa quasi impossibile. Mazziotti Filomena – I C.

Leggere è importante per conoscere e scoprire nuove emozioni, provare sentimenti diversi. Inoltre, fa ampliare la mente, perché i libri aiutano a conoscere, ma anche a conoscerci e ci fa riflettere sul nostro modo di pensare, aiutandoci di conseguenza a migliorare. È vero che il libro cartaceo passa in secondo piano, perché oramai troviamo meglio utilizzare  lo smartphone, ma prendere un libro in mano è piuttosto diverso.Avvicinare gli altri a leggere può essere piuttosto difficile. Per chi non l’ha fatto non sa cosa si prova, ma solo una volta iniziato comincia il viaggio dentro se stessi. Francesca De Vincenti Classe II B.

Dopo aver scoltato le tante riflessioni il Dott.Iapichino si complimenta con i ragazzi e li informa che per le tante considerazioni operate e raccolte ci sarà un’apposita giuria che le vaglierà e la migliore riceverà in premio un libro. Il nostro auspicio è che esso possa finire nelle mani di un nostro alunno.

  Prof.ssa Serafina Benevento

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